Scrivere bene, qualche suggerimento

Scrivere bene non significa scrivere difficile, o adoperare parole dottissime, che mai si adopererebbero nella conversazione quotidiana. Come ha osservato in maniera molto spiritosa il romanziere Stephen King, «uno dei peggiori servizi che potete fare alla vostra scrittura è pompare il vocabolario, cercare paroloni perché magari vi vergognate un po’ della semplicità del vostro parlare corrente. È come mettere il vestito da sera al cagnolino di casa […]. Giurate solennemente seduta stante che non userete mai emolumento quando intendete mancia». 

Che cosa significa, allora, scrivere bene? Significa intanto osservare le norme della grammatica; poi esprimere in maniera chiara e ordinata il proprio pensiero; e infine, se possibile, fare in modo che il lettore segua il nostro discorso non solo con interesse ma anche con un certo piacere. Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente… Ma in questa lezione proveremo a dare qualche consiglio.

Durata

1h, con spazio riservato alle domande dei partecipanti.

Destinatari

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Docenti di Lingua e letteratura italiana della Scuola secondaria di Secondo grado e classi che hanno in adozione un nostro corso (seguiranno in classe, dal link del docente o della docente).

Relatore

Claudio Giunta

Claudio Giunta

Insegna Letteratura italiana all’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri, una guida alla scrittura argomentativa (Come non scrivere, 2018), e i saggi «Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?» (2021) e Effimero Novecento (2024). Collabora al Domenicale del Sole 24 ore, al Foglio e al Post. È condirettore della «Nuova rivista di letteratura italiana» e della rivista «Il Mulino». È autore di manuali di letteratura italiana, l’ultimo è Ogni cosa nel mondo (Garzanti Scuola 2025). Il suo sito è www.claudiogiunta.it.