Ripensare i tempi di apprendimento
La flessibilità oraria, resa possibile dall’autonomia scolastica, oltre ad essere un’occasione di innovazione, è utilizzata per rispondere a esigenze didattiche e pedagogiche specifiche delle scuole, emerse ancora maggiormente in seguito all’emergenza sanitaria. Verranno proposte alcune modalità di riconfigurazione del tempo-scuola, frutto di ricerche e sperimentazioni condotte da Indire.
Durante questo appuntamento approfondiremo i seguenti aspetti:
- la coordinata temporale come elemento di qualità pedagogica per calibrare l’offerta formativa sui bisogni degli studenti anche abilitando approcci didattici laboratoriali
- l’uso flessibile del tempo attraverso la compattazione delle discipline e associata alla riduzione dell'ora di lezione
- l’uso flessibile del tempo attraverso la compattazione fra discipline e la flessibilità delle attività curricolari con ripianificazione del curricolo d’istituto.
Destinatari
DS, figure di staff e docenti di Scuola Primaria, Scuola secondaria di Primo grado e Scuola secondaria di Secondo grado interessati a trovare nuovi spunti per innovare la didattica.
I relatori del gruppo INDIRE
Elena Mosa
Ricercatrice in ambito educativo, si occupa di innovazione scolastica e metodologie didattiche attive in relazione alla configurazione dell’ambiente di apprendimento e all'adozione di forme di flessibilità oraria.
Lorenza Orlandini
Ricercatrice in ambito educativo, si occupa di innovazione scolastica, di architetture scolastiche, di flessibilità oraria e di service learning.
Stefania Chipa
Ricercatrice in ambito educativo, PhD in Scienze della Formazione, fa parte del gruppo di ricerca sulle Piccole scuole. La sua attività di indagine è incentrata sull’analisi dei processi di innovazione didattica con particolare attenzione alla relazione fra scuola e territorio. Si occupa di architetture scolastiche e di Service Learning, nella prospettiva di una scuola intesa come comunità di apprendimento.