A scuola è raro che si ponga la domanda se un testo che si legge in classe sia bellissimo o bello o mediocre o francamente brutto. Un po’ perché se il testo si legge in classe, se è presente nell’antologia, è sicuramente importante (un aggettivo sul quale bisognerebbe forse fare qualche riflessione critica), e merita in ogni caso di essere letto; un po’ perché si preferisce invocare considerazione oggettive (il giudizio dei secoli, il parere concorde dei critici, la fama), e mettere da parte le questioni di gusto.
Ma il gusto è importante, ed è importante riuscire a spiegare perché un determinato testo è bello o è brutto, cioè dove risiede – se c’è – la qualità letteraria. Proveremo a farlo insieme, con qualche esempio preso dall’opera di scrittori di varie epoche, e in particolare del Novecento.
Durata
1h - con spazio riservato alle domande dei partecipanti.
Destinatari
Docenti di Lingua e Letteratua italiana della scuola Secondaria di II grado.
L'incontro sarà personalizzato (contenuti, durata) in base alle esigenze dei partecipanti.
A tal fine, è richiesto il contatto con un referente per la scuola.
Modalità di partecipazione
Docenti di Lingua e Letteratura italiana della scuola secondaria di II grado.
L'incontro sarà personalizzato (contenuti, durata) in base alle esigenze dei partecipanti.
A tal fine, è richiesto il contatto con un referente per la scuola.
Relatore
Claudio Giunta
Formatosi alla Scuola Normale di Pisa, insegna Letteratura italiana all'Università di Trento. Ha scritto libri sulla poesia medievale e su quella contemporanea, reportage, un fortunato manuale di scrittura (Come non scrivere) e ha curato un Meridiano dedicato alle Rime di Dante. È autore di antologie per il biennio (Lettere al futuro, Una nuova vita) e di due per il triennio (Cuori intelligenti e Lo specchio e la porta). Collabora al Domenicale del Sole 24, Il Foglio e Il Post. Il suo sito è www.claudiogiunta.it