A scuola è raro che si ponga la domanda se un testo che si legge in classe sia bellissimo o bello o mediocre o francamente brutto. Un po’ perché se il testo si legge in classe, se è presente nell’antologia, è sicuramente importante (un aggettivo sul quale bisognerebbe forse fare qualche riflessione critica), e merita in ogni caso di essere letto; un po’ perché si preferisce invocare considerazione oggettive (il giudizio dei secoli, il parere concorde dei critici, la fama), e mettere da parte le questioni di gusto.
Ma il gusto è importante, ed è importante riuscire a spiegare perché un determinato testo è bello o è brutto, cioè dove risiede – se c’è – la qualità letteraria. Proveremo a farlo insieme, con qualche esempio preso dall’opera di scrittori di varie epoche, e in particolare del Novecento.
Durata
1h - con spazio riservato alle domande dei partecipanti.
Destinatari
Docenti di Lingua e Letteratua italiana della scuola Secondaria di II grado.
L'incontro sarà personalizzato (contenuti, durata) in base alle esigenze dei partecipanti.
A tal fine, è richiesto il contatto con un referente per la scuola.
Modalità di partecipazione
Docenti di Lingua e Letteratura italiana della scuola secondaria di II grado.
L'incontro sarà personalizzato (contenuti, durata) in base alle esigenze dei partecipanti.
A tal fine, è richiesto il contatto con un referente per la scuola.
Relatore

Claudio Giunta
Insegna Letteratura italiana all’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri, una guida alla scrittura argomentativa (Come non scrivere, 2018), e i saggi «Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?» (2021) e Effimero Novecento (2024). Collabora al Domenicale del Sole 24 ore, al Foglio e al Post. È condirettore della «Nuova rivista di letteratura italiana» e della rivista «Il Mulino». È autore di manuali di letteratura italiana, l’ultimo è Ogni cosa nel mondo (Garzanti Scuola 2025). Il suo sito è www.claudiogiunta.it.