La forma-canzone
Nell’arco di pochi decenni la musica leggera ha cambiato sia la sua natura sia la sua posizione nel sistema dei generi artistici e nella società. Lo spartiacque sono stati gli anni Sessanta. Tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, artisti come Elvis Presley, i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan, Leonard Cohen dimostrano che la canzone pop-rock può dire cose che sino ad allora non aveva detto, che può essere originale, profonda, seria e, soprattutto, personale come una poesia. In Italia, il cambiamento comincia a manifestarsi nelle canzoni di autori come Gino Paoli, Luigi Tenco, Sergio Endrigo. Ma presto la cosiddetta canzone d’autore diventa un fenomeno nazionale, e coinvolge autori e interpreti ancor oggi amati da ogni italiano: gli anni Settanta e Ottanta sono quelli dei cantautori, da Fabrizio De André a Lucio Dalla, da Rino Gaetano a Francesco De Gregori, da Antonello Venditti a Ivano Fossati. E dagli anni Novanta a oggi il pop, il rock, l’hip hop, il rap e gli altri generi della musica leggera diventano sempre più centrali nel sistema delle arti, tanto da occupare, soprattutto tra i giovani, il posto che in altre epoche avevano occupato la poesia o il melodramma. Da un lato, la canzone è oggi il genere artistico più familiare per i giovani, e l’unico che molti di loro non solo consumino ma producano in prima persona. Dall’altro lato, le canzoni sono testi, cioè congegni (anche) verbali che possono essere studiati proprio come si studiano i romanzi e le poesie, e testi la cui qualità è oggi, non di rado, alta quanto quella delle migliori pagine di romanzo e delle migliori poesie.
Programma
Rifletteremo prima sulla storia della canzone nel secondo Novecento, e in particolare sulla svolta segnata dagli anni Sessanta, quando – come spiega John Lennon in una celebre intervista del 1971 – chi scrive canzoni smette di ripetere i luoghi comuni e le formule ereditate dalla tradizione e inizia invece ad «esprimere quello che prova su sé stesso», cioè a comporre testi che parlano dei propri autentici sentimenti, e del proprio vissuto. E poi analizzeremo i testi di alcune canzoni esemplari, per vedere come funzionano in quanto ‘congegni verbali’.
Durata
2 ore
Modalità di partecipazione
L'incontro si svolgerà online, sulla piattaforma Google Meet o in presenza a seconda della richiesta della scuola.
Destinatari
Docenti di italiano e studenti della Scuola Secondaria di Secondo Grado
Formatore

Claudio Giunta
Insegna Letteratura italiana all’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri, una guida alla scrittura argomentativa (Come non scrivere, 2018), e i saggi «Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?» (2021) e Effimero Novecento (2024). Collabora al Domenicale del Sole 24 ore, al Foglio e al Post. È condirettore della «Nuova rivista di letteratura italiana» e della rivista «Il Mulino». È autore di manuali di letteratura italiana, l’ultimo è Ogni cosa nel mondo (Garzanti Scuola 2025). Il suo sito è www.claudiogiunta.it.