Insegnare con... Lo specchio e la porta
Un nuovo manuale per il triennio: perché l’abbiamo fatto, che cosa c’è dentro
Parlando dei romanzi di Jane Austen, la saggista americana Fran Lebowitz ha detto che un libro non dev’essere uno specchio ma una porta: deve insegnare non ciò che si è ma ciò che si potrebbe essere. È una bella immagine, un bel modo per dire (non ce lo chiediamo di continuo, soprattutto a scuola?) a che cosa serve la letteratura. Noi crediamo però che la letteratura sia l’una e l’altra cosa, lo specchio e la porta, un modo per capire chi si è (e quindi anche da dove si viene, quali sono le proprie radici, che cosa si pensa, che cosa si desidera) e un modo per poter cambiare, crescere, e per essere ancora più precisi, per auto-crearsi.
Destinatari
Docenti della scuola Secondaria di Secondo Grado
Relatori
Claudio Giunta
Formatosi alla Scuola Normale di Pisa, insegna Letteratura italiana all'Università di Trento. Ha scritto libri sulla poesia medievale e su quella contemporanea, reportage, un fortunato manuale di scrittura (Come non scrivere) e ha curato un Meridiano dedicato alle Rime di Dante. È autore di antologie per il biennio (Lettere al futuro, Una nuova vita) e di due per il triennio (Cuori intelligenti e Lo specchio e la porta). Collabora al Domenicale del Sole 24, Il Foglio e Il Post. Il suo sito è www.claudiogiunta.it
Gianluigi Simonetti
Insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Losanna. Si occupa soprattutto di lirica italiana e di romanzo del Novecento. È autore di un libro su Montale (Dopo Montale. Le “Occasioni” e la poesia italiana del Novecento, Pacini Fazzi 2002) e di uno sulla letteratura italiana ultracontemporanea (La letteratura circostante. Narrativa e poesia nell'Italia contemporanea, Il Mulino 2018). È coautore del manuale per il triennio Lo specchio e la porta. Collabora regolarmente alla «Domenica», supplemento culturale del «Sole 24 ore».