Gli scrittori del Novecento e l'educazione civica
‘Impegnati’, cioè propensi a riflettere sulla società nella quale si sono trovati a vivere, gli scrittori lo sono stati sempre: impegnato è Dante, quando scrive il Convivio o la Commedia; impegnato è Petrarca, quando scrive i suoi sonetti contro la Chiesa di Avignone, o la canzone all’Italia, o certe lettere intensamente politiche; impegnato è Leopardi, quando scrive il suo saggio sui costumi degli italiani. Ma nel corso del Novecento questa declinazione pubblica dell’impegno intellettuale e artistico ha assunto proporzioni particolarmente cospicue: e dall’opera di molti scrittori del secolo scorso – da Natalia Ginzburg a Leonardo Sciascia, da Elsa Morante a Pier Paolo Pasolini – è possibile trarre spunti e indicazioni interessanti circa il modo in cui è opportuno, oggi, vivere insieme. La formazione di un cittadino consapevole può passare anche attraverso la lettura di romanzi, poesie, saggi – in una parola, attraverso quell’educazione apparentemente ‘disinteressata’ che è l’educazione artistica.
Programma
Cominciamo con una riflessione generale sulla nuova legge del 2019 che ha introdotto l’educazione civica in tutte le scuole italiane, e facciamo anche un minimo di storia di questa disciplina: che non spunta dal niente nel 2019, naturalmente. Poi proviamo a interrogarci su come sia possibile e utile intrecciare il programma di letteratura, soprattutto quello dell’ultimo anno, con la cosiddetta ‘formazione del cittadino’. Molti scrittori e molte scrittrici degli ultimi due secoli – da Leopardi a Sciascia, da Pasolini alla Morante, ad autori nostri contemporanei – offrono spunti interessanti e niente affatto noiosi in questa prospettiva: si tratta di individuarli e valorizzarli, senza prediche e senza moralismi: la (buona) letteratura non deve per forza insegnare la virtù, ma certamente stimola l’intelligenza e il senso critico (che sono il fondamento su cui la virtù può crescere).
Durata
2 ore
Modalità di partecipazione
L'incontro si svolgerà online, sulla piattaforma Google Meet o in presenza a seconda della richiesta della scuola.
Destinatari
Docenti di italiano e studenti della Scuola Secondaria di Secondo Grado
Formatore

Claudio Giunta
Insegna Letteratura italiana all’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri, una guida alla scrittura argomentativa (Come non scrivere, 2018), e i saggi «Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?» (2021) e Effimero Novecento (2024). Collabora al Domenicale del Sole 24 ore, al Foglio e al Post. È condirettore della «Nuova rivista di letteratura italiana» e della rivista «Il Mulino». È autore di manuali di letteratura italiana, l’ultimo è Ogni cosa nel mondo (Garzanti Scuola 2025). Il suo sito è www.claudiogiunta.it.