‘Impegnati’, cioè propensi a riflettere sulla società nella quale si sono trovati a vivere, gli scrittori lo sono stati sempre: impegnato è Dante, quando scrive il Convivio o la Commedia; impegnato è Petrarca, quando scrive i suoi sonetti contro la Chiesa di Avignone, o la canzone all’Italia, o certe lettere intensamente politiche; impegnato è Leopardi, quando scrive il suo saggio sui costumi degli italiani. Ma nel corso del Novecento questa declinazione pubblica dell’impegno intellettuale e artistico ha assunto proporzioni particolarmente cospicue: e dall’opera di molti scrittori del secolo scorso – da Natalia Ginzburg a Leonardo Sciascia, da Elsa Morante a Pier Paolo Pasolini – è possibile trarre spunti e indicazioni interessanti circa il modo in cui è opportuno, oggi, vivere insieme. La formazione di un cittadino consapevole può passare anche attraverso la lettura di romanzi, poesie, saggi – in una parola, attraverso quell’educazione apparentemente ‘disinteressata’ che è l’educazione artistica.
Durata
1h, con spazio riservato alle domande dei partecipanti.
Destinatari
Docenti di Lingua eletteratura italiana della Scuola secondaria di Secondo grado e classi che hanno in adozione un nostro corso (seguiranno in classe, dal link del docente o della docente).
Relatore

Claudio Giunta
Insegna Letteratura italiana all’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri, una guida alla scrittura argomentativa (Come non scrivere, 2018), e i saggi «Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?» (2021) e Effimero Novecento (2024). Collabora al Domenicale del Sole 24 ore, al Foglio e al Post. È condirettore della «Nuova rivista di letteratura italiana» e della rivista «Il Mulino». È autore di manuali di letteratura italiana, l’ultimo è Ogni cosa nel mondo (Garzanti Scuola 2025). Il suo sito è www.claudiogiunta.it.