Campionesse sportive come modello di sviluppo, inclusione e pace
I principi che si allenano durante l’attività sportiva sono indispensabili per garantire benessere personale e sociale. Allo stesso tempo lo sport permettere di sviluppare competenze trasversali applicabili in ambiti differenti.
La testimonianza di una campionessa sportiva, oggi medico dello sport e una psicologa della sport saranno l'occasione per comprendere opportunità e progetti che utilizzano lo sport come strumento di inclusione e pace.
Destinatari
Docenti della Scuola Secondaria di I grado, Scuola Secondaria di II grado
Relatrici
Diana Bianchedi
Ex atleta, campionessa olimpica di scherma. Chief of strategic, planning and legacy delle Olimpiadi e paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Vice-presidente Commissione antidoping FIGC. Il suo palmares include 5 ori ai Campionati del mondo. Durante la carriera sportiva si laurea in Medicina e chirurgia e si specializza in Medicina dello sport. Al termine della sua carriera agonistica viene eletta Vicepresidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, prima donna di sempre. Ha diretto la candidatura ai giochi Olimpici prima per Roma 2024 e poi per Milano Cortina 2026. È professoressa universitaria a contratto.
Chiara D'Angelo
Ricercatrice presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Psicologa dello sport. Dal 2010 è Coordinatrice didattica del Master "Sport e intervento psicosociale" presso la stessa Università. Dal 2007 coordina progetti in ambito sportivo su diverse tematiche: la formazione di professionisti sportivi (manager, allenatori), la qualità dei settori giovanile (con particolare interesse al tema dello sviluppo dei talenti), la valutazione e il monitoraggio di progetti di sviluppo nazionali e internazionali che utilizzano lo sport come strumento di inclusione sociale.