A cosa serve la filologia

Da dove vengono i testi di Dante, Petrarca, Leopardi, Montale e degli altri scrittori che leggiamo a scuola? Certo, una prima risposta è facile: vengono dalle case editrici che li hanno pubblicati, integralmente se si tratta di volumi autonomi, oppure per frammenti se si tratta di antologie. Ma non è una risposta che possa soddisfarci. In che forma sono arrivati alle case editrici? Dato che molti autori della letteratura del passato non ci hanno lasciato autografi, come facciamo a sapere che le pagine che leggiamo coincidono davvero con ciò che essi avevano scritto? Ancora peggio: alcuni di questi autori appartengono all’età della scrittura manuale, non all’età della stampa. Come facciamo a decidere che tra i tanti manoscritti che trasmettono le opere di – poniamo – Dante Alighieri quel particolare manoscritto sia quello più corretto? La filologia serve a questo: a informarci a dovere sulla tradizione di un testo; e a ricostruire testi che siano il più possibile vicini all’originaria volontà dell’autore. È un compito difficile, ma anche molto affascinante.

Programma

Una decina di esempi, scelti in parte tra i testi medievali (tradizione manoscritta) e in parte tra i testi moderni (tradizione a stampa). Quanto ai primi, vedremo in che modo le opere letterarie vivano e si modifichino nel tempo, e come sia possibile – con semplici ragionamenti e un po’ di sensibilità linguistica – depurare i testi degli errori che la trafila delle copie ha depositato su di loro. Quanto ai secondi, vedremo come anche la stampa a caratteri mobili non garantisca affatto una trasmissione priva di problemi e incertezze; e soprattutto come in epoca moderna si moltiplichino le varianti d’autore, che offrono allo studioso (e al lettore) occasioni interessanti per capire, per così dire, come funziona la letteratura.

Durata

2 ore

Modalità di partecipazione

L'incontro si svolgerà online, sulla piattaforma Google Meet o in presenza a seconda della richiesta della scuola.

Destinatari

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Docenti di italiano e studenti della Scuola Secondaria di Secondo Grado

Formatori

Claudio Giunta

Claudio Giunta

Insegna Letteratura italiana all’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri, una guida alla scrittura argomentativa (Come non scrivere, 2018), e i saggi «Ma se io volessi diventare una fascista intelligente?» (2021) e Effimero Novecento (2024). Collabora al Domenicale del Sole 24 ore, al Foglio e al Post. È condirettore della «Nuova rivista di letteratura italiana» e della rivista «Il Mulino». È autore di manuali di letteratura italiana, l’ultimo è Ogni cosa nel mondo (Garzanti Scuola 2025). Il suo sito è www.claudiogiunta.it. 

Marco Grimaldi

Marco Grimaldi

Docente di Filologia dantesca e Filologia della letteratura italiana alla Sapienza, Università di Roma, si occupa di letteratura italiana e occitana medievale. Ha pubblicato un libro sui trovatori, un commento alle Rime di Dante, un manuale di filologia dantesca, saggi divulgativi su Dante (Dante, nostro contemporaneo e La poesia che cambia. Come si legge Dante) e ha curato una raccolta degli scritti danteschi di Antonio Gramsci. Con C. Giunta, G. Simonetti ed E. Torchio, è autore del manuale per le superiori Lo specchio e la porta.